Dott.ssa Paola Persico
Negli ultimi anni numerosi studi condotti in Medicina Umana e, più recentemente, in Medicina Veterinaria hanno messo in evidenza il ruolo dell`acido linoleico coniugato (CLA) nella modulazione del metabolismo lipidico e proteico, nella modulazione del sistema immunitario e nell`attività anticancerogena.
L`acido linoleico coniugato (CLA) è un acido grasso a lunga catena formato da diversi isomeri, ne sono state individuate due forme (cis-9, trans-11 e trans-10, cis-12) particolarmente attive biologicamente.
L`acido linoleico coniugato è un prodotto di origine naturale, si riscontra soprattutto nei prodotti di derivazione bovina, più studiati negli ultimi anni: oltre 1200 studi sono stati pubblicati dal 2000 ad oggi.
I meccanismi attraverso i quali CLA inibisce la cancerogenesi sembrano includere la riduzione della proliferazione cellulare, l`alterazione del ciclo cellulare e l`apoptosi.
In aggiunta CLA sembra modulare i markers della risposta immunitaria e la formazione di eicosanoidi.
Modulazione del sistema immunitario
CLA influenza la modulazione della risposta immunitaria interferendo con la produzione di eicosanoidi.
Tale meccanismo si attua grazie all`inibizione dell`enzima costitutivo della ciclossigenasi (COX) interferendo con l`RNA messaggero.
CLA regola la produzione di linfociti, monociti e macrofagi perchè si lega con i recettori PPAR a livello di nucleo.
Questi recettori sono espressi nel sistema immunitario e sono coinvolti nella regolazione di diversi geni implicati nella proliferazione dei linfociti, monociti e macrofagi.
Da alcuni studi è emerso che il meccanismo attraverso il quale CLA regola il sistema immunitario è la sua capacità di ridurre, nei tessuti, il livello di Acido Arachidonico che è il principale substrato per la sintesi della prostaglandina PGE2.
PGE2 è un regolatore di TNF-a, fattore fondamentale per diversi stati patologici (cancerogenesi, infiammazione, ecc).
In studi effettuati su animali è stato dimostrato che la somministrazione di CLA determina un aumento dei linfociti T sopressori (CD8+) ed un aumento delle attività da essi mediate.
In colture di cellule linfatiche e nel siero di ratto è stato evidenziato che CLA incrementa la produzione di IgA, IgG e IgM mentre riduce la produzione di IgE (queste ultime citochine sono presenti quando si sviluppa una reazione allergica di tipo 1 mediata dai linfociti Th2).
Da queste osservazioni si può ritenere che la somministrazione di CLA con la dieta stimoli la sintesi di citochine da parte dei linfociti Th1 ed inibisca quella dei linfociti Th2.
Attività anticancerogena
Da numerosi studi sembra che il meccanismo attraverso il quale CLA è in grado di modulare la proliferazione di cellule neoplastiche sia il blocco della sintesi del DNA e delle proteine responsabili.
Alcuni studi evidenziano che il CLA può inibire la proliferazione tumorale promuovendo quei segnali che determinano l`apoptosi delle cellule neoplastiche in numerosi tessuti (mammario, epatico, adiposo).
La modulazione della cancerogenesi ha sede in complessi meccanismi cellulari che sembra portino a modificare il metabolismo degli acidi grassi che compongono i fosfolipidi favorendo l`inibizione degli eicosanoidi derivati dall`acido arachidonico, quali PGE2 e PGE2 a.
Gli eicosanoidi sembrano modulare la cancerogenesi in numerosi tessuti come la ghiandola mammaria, la cute, la prostata e il colon.
Alcune tappe del processo di cancerogenesi, come la proliferazione cellulare, l`infiammazione locale e sistemica, l`aggregazione piastrinica e la differenziazione cellulare, sono particolarmente sensibili all`effetto degli eicosanoidi.
Il CLA sembra agire sull`incorporazione nei fosfolipidi dell`ac.arachidonico riducendo così la presenza di eicosanoidi infiammatori.
Un altro meccanismo che induce riduzione di eicosanoidi grazie al CLA è l`inibizione dell`espressione o dell`attività dell`enzima costitutivo della ciclossigenasi (COX-1) e della forma inducibile (COX-2).
COX-2 è prodotto come risposta a stimoli infiammatori e porta alla formazione di PGE2 (mediatori dell`infiammazione).
Alcuni studi hanno evidenziato che alti livelli di COX-2 sono associati alla progressione del tumore ed alla inibizione dell`apoptosi delle cellule neoplastiche.
La comparsa o la sovraesposizione della COX-2 riscontrata in numerosi tipi di tumore si ritiene responsabile della produzione di fattori che favoriscono la formazione di nuovi vasi (angiogenesi), della proliferazione tumorale, di numerose alterazioni tumorali cellulari e del blocco dell`apoptosi (meccanismo indispensabile che porta alla morte programmata delle cellule).
Nella genesi del tumore è implicato anche l`ossido nitrico in risposta all`azione di alcune classi di citochine.
L`ossido nitrico in eccesso reagisce con i radicali superossidi formando un composto che porta a successivi danni ossidativi a carico delle membrane cellulari, alle proteine e al DNA.
L`inibizione dell`enzima (iNOS), che porta alla formazione dell`ossido nitrico in risposta all`azione di alcune classi di citochine, determina una riduzione dell`angiogenesi.
Il CLA sembra sopprimere sia la produzione di PGE2 che di ossido nitrico in macrofagi attivati riducendo i livelli di RNA messaggero per COX-2 e iNOS.
Bibliografia:
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