G.C.W. England, T. Rijsselaere, A. Campbell, R. Moxon, S.L. Freeman – October 2020

Questo articolo mette in risalto la perfezione necessaria affinché la fisiologia dell’accoppiamento abbia un esito positivo: il concepimento.
Il disturbo di questo sistema rigidamente regolato ha un impatto negativo sulla fertilità: da una mancata eliminazione dei contaminanti introdotti (in modo tale che ne possa conseguire un’endometrite post-riproduttiva clinicamente significativa), ad una compromissione del trasporto degli spermatozoi.
Infatti, nei mammiferi si riscontrano significative risposte fisiologiche del tratto riproduttivo femminile alla deposizione di spermatozoi. Queste sono particolarmente notevoli nelle specie in cui gli spermatozoi si depositano direttamente nell’utero e funzionano sia per facilitare il trasporto degli spermatozoi al serbatoio dello sperma, sia per eliminare i contaminanti introdotti.
Nella cagna, gli spermatozoi si depositano nella vagina e vengono rapidamente trasportati attraverso la cervice aperta. Gli spermatozoi vengono quindi distribuiti intorno all’utero dalle contrazioni uterine in modo tale che il trasporto verso la punta delle corna uterine avvenga entro 1 minuto dall’inizio dell’accoppiamento.

Il principale serbatoio spermatico sembra essere la parte distale della giunzione utero-tubolare che forma un serbatoio preuterino. Gli spermatozoi rimangono attaccati qui per la testa all’epitelio uterino e rimangono vitali. In condizioni di non capacità, lo sperma si stacca lentamente da questo sito e questo sembra importante per ricostituire il serbatoio del tubo uterino, dove lo sperma può riattaccarsi all’epitelio. I segnali post-ovulatori innescano cambiamenti di capacità e successiva motilità iperattivata che è associata al distacco di spermatozoi da entrambi i serbatoi; facilitando così la fecondazione.
Dopo l’accoppiamento, si verifica una risposta infiammatoria uterina post-accoppiamento, evidenziata da un afflusso di neutrofili polimorfonucleati, aumento delle contrazioni uterine, aumento del flusso sanguigno dell’arteria uterina e una diminuzione dell’indice di resistenza che indica una vasodilatazione di breve durata.

Buona lettura!

 

Maria Carmela Pisu, Maggio 2021, Nutrapet.vet

Erroneamente, allo zinco viene spesso dato un ruolo di secondo piano nella riproduzione del cane. L’articolo su Nutrapet.vet ne riprende tutti i ruoli nella nutrizione del cane, non ultimo proprio quello nella riproduzione.
L’importanza dello zinco nella salute riproduttiva è ben documentata nei maschi. Nei cani, il plasma seminale contiene ioni di zinco che svolgono ruolo strutturale e regolatore dell’attività dell’arginina-esterasi prostatica, che mantiene una normale funzione della prostata e degli gli spermatozoi.

Recenti studi dimostrano come integrazioni alimentari che comprendono Vit E e zinco (oltre a altri elementi) hanno portato a miglioramenti nella concentrazione e nella motilità spermatica. È però importante notare che in nessuno di questi studi lo zinco veniva integrato da solo.
Si sa inoltre che l’aggiunta di prostasomi (vescicole di derivazione prostatica ad alto contenuto di zinco) al seme di un cane ipofertile ha un effetto benefico sulla membrana e sull’acrosoma degli spermatozoi (la parte cioè in cui sono contenuti gli enzimi che permetteranno allo spermatozoo di entrare nella cellula uovo) e ne migliora quindi la fertilità.
A differenza del maschio, gli effetti dello zinco sulla salute riproduttiva della femmina sono meno studiati.
In altre specie è nota l’importanza dello zinco in gravidanza per la corretta formazione della placenta e per la regolazione della pressione materna.
Nella cagna è stata riportata una correlazione positiva tra l’apporto alimentare di zinco e la numerosità della cucciolata, ma sono necessari ulteriori studi per confermare i dati.

Buona lettura.