Valerie J. Parker, DVM
Vet Clin Small Anim 51 (2021) 685–710
https://doi.org/10.1016/j.cvsm.2021.01.007

 

La gestione nutrizionale è una componente cruciale delle cure veterinarie fornite a cani e gatti con malattie renali. Ha il potenziale per rallentare la progressione della malattia e anche prolungare la sopravvivenza. Questo articolo esamina gli obiettivi nutrizionali per cani e gatti con malattia renale cronica (CKD) e nefropatia proteino-disperdente (PLN). Oltre all’impressionante corpo di prove già esistenti a sostegno di queste raccomandazioni, ulteriori ricerche continueranno a perfezionare e migliorare i modi in cui forniamo un’alimentazione ottimale ai nostri pazienti.
Viene evidenziata l’importanza dell’integrazione di potassio, agente alcalinizzante delle urine sotto forma di citrato di potassio e il controllo dell’iperfosfatemia nel paziente con CKD attraverso l’utilizzo del carbonato di lantanio.

Rispettivamente, l’assunzione di alimenti ricchi di acido citrico o di potassio citrato è utile per ridurre la formazione di calcoli di ossalato di calcio nelle urine: il citrato, infatti, si salifica con il calcio riducendo la quota libera del minerale nelle urine.
L’azione alcalinizzante del citrato di potassio viene sfruttata anche nei pazienti affetti da acidosi metabolica (ad es. conseguente ad insufficienza renale cronica o ad acidosi tubulare renale) per aumentare il pH sanguigno. Per lo stesso motivo, il citrato di potassio può essere assunto nella prevenzione dell’acidosi metabolica in pazienti con malattie renali.
Il carbonato di lantanio, permette di controllare l’iperfosfatemia in quanto chelante del fosforo se assunto per via orale: si lega ai fosfati introdotti con l’alimentazione e forma dei complessi insolubili che vengono eliminati immodificati con le feci, riducendo in tal modo l’assorbimento intestinale del fosforo. Nei pazienti con insufficienza renale cronica, la ridotta eliminazione urinaria dei fosfati causa un’iperfosfatemia che stimola la secrezione di paratormone (PTH). L’iperparatiroidismo secondario si associa ad aumento dei livelli del prodotto calcio-fosforo (Ca x P) con alterazioni della densità ossea e calcificazioni vascolari molto rischiose

Cani e gatti sono affetti da diverse forme di malattie renali e la gestione nutrizionale varierà di conseguenza. È buona norma quando si determina un piano nutrizionale per qualsiasi cane o gatto considerare quell’animale come un individuo.
Analizzando la corporatura, la disappetenza, il livello di fosforo, potassio, sodio calcio e proteine, si cerca di formulare una dieta che impedisca l’insorgenza dell’acidosi metabolica, il più grave e terminale dei rischi a cui viene esposto il paziente con problemi renali.
Mantenere un adeguato apporto energetico è della massima importanza nei pazienti con insufficienza renale cronica. In molti casi può essere necessaria una gestione medica simultanea e il supporto nutrizionale enterale assistito può offrire sostentamento per i pazienti iporessici.

 

Vachira Hunprasit, Pamela J. Schreiner, Jeffrey B. Bender, Jody P. Lulich
DOI: 10.1111/jvim .Journal of Veterinary Internal Medicine published by Wiley Periodicals, Inc. on behalf of the American College of Veterinary Internal Medicine.2090J Vet Intern Med.2019;33:2090–2095.
August 2019

 

Un importante studio ha evidenziato alcune razze canine ad alto e basso rischio per uroliti di ossalato di calcio (CaOx), studiando la relazione tra età e sesso per lo sviluppo di uroliti di CaOx.
Le implicazioni positive per la salute del riconoscimento precoce dell’urolitiasi di ossalato di calcio (CaOx) includono una maggiore opportunità di rimozione non chirurgica, modifiche dietetiche precoci per ridurre al minimo la crescita dell’urolita, rimozione chirurgica precoce per evitare l’ostruzione urinaria e riconoscimento precoce delle malattie genetiche e metaboliche prima che contribuiscano a un’ulteriore morbilità.

E’ stato condotto uno studio comparativo incrociato per identificare razze ad alto e basso rischio per gli uroliti CaOx confrontando i casi con più gruppi di confronto. Le razze a rischio sono state identificate se gli odds ratio erano significativi (Pvalue <.05) in tutti i gruppi di confronto.
Su 258.898 richieste d’esame per uroliti, 124.285 erano CaOx. L’ossalato di calcio è stato identificato in 212 razze. Dodici razze sono state identificate come razze ad alto rischio e 14 razze sono state identificate come razze a basso rischio. Tutte le razze ad alto rischio erano razze di cani di piccola taglia e tutte le razze a basso rischio erano razze di cani di taglia medio-grande. Complessivamente, la media ± deviazione standard del primo uroliti CaOx era di 8,4 ± 2,8 anni. L’importanza clinica di questo studio risiede nei numeri presi in esame: per ottenere i benefici per la salute dalla valutazione preclinica, le razze ad alto rischio di urolitiasi da CaOx dovrebbero essere sottoposte a screening tra i 5 e i 6 anni di età, che è 2-3 anni prima del probabile sviluppo di urolitiasi clinica.