Digestione del cane e del gatto: un approccio multimodale per la risoluzione dei più frequenti problemi

Le problematiche relative all’apparato gastroenterico sono all’ordine del giorno nella pratica clinica veterinaria. Il veterinario viene continuamente interpellato per consigli alimentari o per risolvere problematiche acute o croniche.

Le necessarie premesse da ricordare sempre sono:

  • I carnivori domestici cane e gatto hanno peculiarità digestive; le più importanti sono: alta digeribilità delle proteine, scarsa digestione degli amidi, utilizzo funzionale della fibra;
  • Il gatto è un carnivoro stretto, il cane è carnivoro opportunista;
  • I loro organi digestivi sono specializzati per utilizzare
rapidamente le proteine di origine animale e in un modo molto efficiente per il loro organismo;
  • Il loro apparato digerente richiede cibi appositamente formulati;
  • Di seguito verranno quindi analizzate alcune delle diverse condizioni cliniche che più spesso possono presentarsi.

Sensibilità digestiva e diarrea: spesso causa e conseguenza

La “Sensibilità digestiva” identifica le condizioni che impediscono una corretta digestione o che alterano il ritmo del passaggio dell’alimento nel tratto digerente del cane e del gatto. Tale disturbo, sempre più frequente, racchiude una serie di condizioni metaboliche le cui manifestazioni cliniche sono a carico dell’apparato digerente.

Il malessere legato all’errata alimentazione può compromettere la digestione per la mancanza dei necessari enzimi, determinando fenomeni di sensibilità digestiva legati a:

  • eccesso proteico con fenomeni putrefattivi a livello di intestino crasso con feci poco formate e molto scure
  • 
 eccesso di carboidrati con fenomeni fermentativi a livello di intestino tenue con feci poco formate e chiare
  • 
 mancanza di fibre con alterazione della microflora intestinale con diminuzione della frequenza di defecazione
  • eccesso di grassi con aumento della frequenza di defecazione

La diarrea

È la prima manifestazione di un malfunzionamento dell’apparato gastrointestinale del cane e del gatto.
 Sono considerate patologiche l’aumento della frequenza di defecazione e/o passaggio di feci contenenti una maggiore quantità di acqua o principi nutritivi, oppure le feci formate con un notevole aumento di peso o volume.

  • È indice di uno scompenso del micro ambiente intestinale e delle funzioni della flora batterica;
  • Le sostanze indigerite devono essere rapidamente allontanate per evitare processi di putrefazione che possono provocare irritazioni dell’intestino degeneranti in episodi anche ricorrenti di diarrea acuta;
  • Un aumento del volume fecale può essere determinato dalla presenza nel tratto intestinale di sostanze osmotiche, dall’aumento delle secrezioni intestinali o dall’essudazione per l’alterata permeabilità;
  • È acuta quando non episodica e si manifesta improvvisamente in un paziente sano e si risolve entro 7-14 giorni;
  • È cronica quando non si riduce in modo evidente dopo 21 giorni.

 

Eziologia della diarrea acuta autolimitante

Cause alimentari

  • alimenti alterati o eccessivamente ricchi di grassi o carboidrati;
  • repentino cambio dietetico;
  • intolleranza e/o allergia alimentare;
  • intossicazioni alimentari;
  • farmaci: antinfiammatori, antibiotici o antiparassitari;

Cause infettive (virus, batteri)

  • animali che vivono in ambienti affollati e igienicamente inadeguati (canili, colonie);
  • animali che hanno subito forte stress
;
  • animali che sono immunologicamente depressi.

Sensibilità digestiva e diarrea: spesso causa e conseguenza

Il “Microbiota Intestinale”

Il microbiota intestinale (in passato definito “microflora intestinale”) è l’ecosistema formato da un’enorme biomassa costituita da una notevole quantità di ceppi batterici dell’apparato digerente. Il numero di cellule batteriche presenti nel tratto gastrointestinale del cane e del gatto varia da 103 batteri/g nello stomaco e duodeno, a 104-107/g nel digiuno e nell’ileo, fino a oltre 1012/g nel cieco e colon.

Funzioni del microbiota intestinale

“Il microbiota intestinale è un organo perfettamente convertito alla fisiologia dell’ospite, in grado di svolgere funzioni fondamentali che l’ospite stesso non sarebbe in grado di assolvere (Bäc-khed et al., 2004)”.

Le principali funzioni del microbiota intestinale sono le seguenti:

  • fermentazione del residuo alimentare non digerito;
  • produzione di acidi grassi a corta catena: acido acetico, acido propionico e acido butirrico;
  • azione di contrasto nei confronti di batteri patogeni;
  • interazioni con il sistema immunitario di mucosa;
  • produzione di vitamine: gruppo B e K;
  • degradazione di xenobiotici.

Microbiota intestinale e sistema immunitario

Il microbiota intestinale regola la risposta immunitaria locale influenzando le funzionalità del tessuto linfoide associato intestinale (GALT) fin dall’età pediatrica.
La corretta colonizzazione microbica determina l’incremento dei meccanismi immunitari necessari per lo sviluppo della tolleranza immunitaria, il cui mancato sviluppo o la sua perdita predispongono l’animale alla comparsa di malattie allergiche o autoimmuni.

 

La disbiosi intestinale

Il microbiota intestinale può andare incontro a modificazioni che possono alterare lo stato di salute dell’organismo. Quando i microrganismi intestinali sono in equilibrio la condizione prende il nome di “eubiosi”; quando, invece, compaiono batteri non desiderati o nocivi, l’equilibrio si altera e viene a crearsi una condizione patologica di “disbiosi intestinale”.

La disbiosi intestinale nel cane e nel gatto è caratterizzata da un’alterazione quali/quantitativa della flora batterica enterica, causata in particolare da un’alimentazione scorretta e da trattamenti farmacologici prolungati, con conseguenti disturbi funzionali intestinali che, per la perdita della tolleranza immunitaria, possono evolvere in patologie coinvolgenti altri organi.

La disbiosi intestinale del cane e del gatto

In funzione del tipo di processo che l’alterazione della flora batterica induce possiamo avere:

  • DISBIOSI PUTREFATTIVA: si sviluppa essenzialmente nel colon ed è la conseguenza di un regime alimentare ricco di proteine e povero di fibre, tipico del GATTO (carnivoro obbligato).
  • DISBIOSI FERMENTATIVA: si sviluppa nell’intestino tenue e cieco ed è caratterizzata da una dieta troppo ricca di carboidrati, tipica del CANE (carnivoro opportunista).

Tra le cause più comuni e conosciute della disbiosi intestinale troviamo l’impiego di antibiotici che possono alterare il microbiota intestinale, modificando di conseguenza anche la riposta immunitaria (la disbiosi antibiotico-indotta può promuovere effetti dannosi sulla salute come infezioni virali, batteriche o allergie).

Le patologie a cascata indotte dalla disbiosi intestinale nel cane e nel gatto, spesso riscontrabili a lungo termine, non sono unicamente quelle tipiche a livello intestinale (IBD, malassorbimento ed intolleranze alimentari), ma anche quelle sistemiche quali: allergie, dermatiti, patologie renali ed epatiche, linfomi, patologie comportamentali e malattie autoimmuni.

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