Melanie Werner, Jan S. Suchodolski, Reinhard K. Straubinger, Georg Wolf, Jörg M. Steiner, Jonathan A. Lidbury, Felix Neuerer, Katrin Hartmann, Stefan Unterer. 23 April 2020.
Nonostante le limitate prove di efficacia, il trattamento antibiotico è ancora frequentemente prescritto nei cani con diarrea acuta (AD) non complicata.
L’importanza clinica dello studio che proponiamo suggerisce che il trattamento con amoxicillina-acido clavulanico non conferisce alcun beneficio clinico ai cani con AD, ma predispone allo sviluppo di E. coli resistente all’amoxicillina, che persiste fino a 3 settimane dopo il trattamento. Questi risultati supportano le raccomandazioni delle linee guida internazionali secondo cui i cani con diarrea non dovrebbero essere trattati con antimicrobici, a meno che non vi siano segni di sepsi.
Lo studio citato si pone l’obiettivo di valutare se l’amoxicillina-acido clavulanico abbia un beneficio clinico, un effetto sul microbioma fecale e modifichi la proporzione di Escherichia coli resistente all’amoxicillina nei cani con AD.
Si tratta di uno studio prospettico, controllato con placebo, in doppio cieco che prende in considerazione 16 cani con AD da 3 giorni al massimo.
Il microbioma intestinale è stato analizzato utilizzando saggi PCR quantitativi.
E. coli fecale resistente all’amoxicillina è stato valutato semi quantitativamente con metodi microbiologici.
È emerso come non ci fosse alcuna differenza nel recupero clinico tra i cani trattati o i controlli. Tutti i cani hanno ottenuto punteggi clinici normali (indice CADS ≤3) dopo 1-6 giorni dopo la presentazione. Non c’era alcuna differenza significativa nell’indice di disbiosi fecale o dei suoi taxa batterici durante il trattamento anche se, la proporzione di E. coli fecale resistente è aumentata durante il trattamento con amoxicillina-acido clavulanico ed è ancora aumentata 3 settimane dopo il trattamento.
Buona lettura.