Quando l’equilibrio rappresenta una Nuova Certezza

La novità: anche il benessere epatico deriva, e non solo, dal controllo del microbiota intestinale. Una barriera intestinale alterata espone il fegato a fattori tossici. Esiste, infatti, una stretta interazione tra l’intestino e il fegato, denominata gut-liver axis che si basa sull’evidenza che le sostanze assorbite dall’intestino vengano metabolizzate dal fegato.

Numerosi studi hanno messo in evidenza una forte associazione fra il microbiota intestinale e il benessere epatico: la disbiosi intestinale influenza il metabolismo lipidico e la funzionalità epatica. Nel caso di una compromissione della barriera intestinale, la vena porta rappresenta il canale preferenziale attraverso il quale microrganismi e i loro componenti giungono al fegato alterandone la funzionalità epatica.

Va inoltre ricordato che l’influenza del microbiota intestinale si espleta anche nei confronti degli acidi biliari.
Gli acidi biliari, sintetizzati dagli epatociti, facilitano l’emulsione e l’assorbimento dei grassi agendo soprattutto a livello del duodeno. In condizione di disbiosi intestinale, si ha uno sbilanciamento tra la quota di acidi biliari riassorbiti nell’ileo e ritrasportati al fegato e la quota non coniugata che ritorna al fegato per assorbimento passivo.
Il sinergismo fra modulazione del microbiota intestinale, epatoprotezione e corretto metabolismo lipidico rappresenta un importante tassello per il benessere fisiologico dell’organismo.

Prendersi cura del microbiota giova a intestino, fegato, cervello, cute e sistema immunitario

Da alcuni anni, numerose pubblicazioni scientifiche dimostrano che il microbiota intestinale, ricco, abbondante e diversificato, condiziona il benessere dell’organismo.

Il microbiota intestinale è costituito da una notevole quantità di ceppi batterici il cui numero di cellule presenti nel tratto gastro-intestinale del cane e del gatto varia da 103 batteri/g nello stomaco e duodeno, a 104-107/g nel digiuno e nell’ileo, fino a oltre 1012/g nel cieco e colon.

La presenza di un corretto microbiota intestinale rinforza la barriera intestinale (permeabilita’ selettiva) e in tal modo permette all’organismo di migliorare la propria efficienza digestiva nell’assorbimento delle sostanze nutritive, nella sintesi delle vitamine ed eliminazione di xenobiotici.

Inoltre, svolge un ruolo indiretto nel mantenimento della salute dell’intero organismo, rappresentando una barriera competitiva contro l’invasione/o colonizzazione di batteri patogeni ed educando il sistema immunitario (tolleranza orale).

La disbiosi intestinale, intesa come un’alterazione quali-quantitativa del microbiota intestinale, rende l’organismo più vulnerabile nei riguardi degli insulti esterni generando una costante situazione di malessere.

La disbiosi intestinale di cani e gatti può avere principalmente due cause: ANTIBIOTICO-INDOTTA e ALIMENTARE-INDOTTA.

Nel secondo caso, si divide in disbiosi putrefattiva, che si sviluppa nel colon ed è la conseguenza di un regime alimentare ricco di proteine e povero di fibre, tipico del gatto (carnivoro obbligato) e disbiosi fermentativa, che si sviluppa nell’intestino tenue e cieco ed è caratterizzata da una dieta troppo ricca di amido, tipica del cane (carnivoro opportunista).

Pertanto, il controllo della dieta è fondamentale per il mantenimento dell’omeostasi intestinale che si rivela essere il punto di partenza per il benessere di vari organi e apparati, quali cervello, cute e annessi cutanei, sistema immunitario e fegato: il benessere dell’intero organismo incomincia nell’intestino.

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