Su Nutrapet.vet vi presentiamo un’intervista sulla permeabilità intestinale in medicina umana e veterinaria con Antonio Gasbarrini, Alessandro Gramenzi e Francesco Simeoni.
Sempre più spesso si parla di permeabilità intestinale e leaky gut, sia nella medicina umana, sia nel mondo veterinario. Sono tematiche complesse da descrivere e analizzare, e non abbiamo ancora tutte le informazioni e le evidenze necessarie per tradurre nella pratica clinica questi concetti.

Sappiamo però che la barriera intestinale svolge un ruolo importante in diversi aspetti della salute, per l’uomo e per gli animali. In questa intervista a tre discutiamo di analogie e differenze, problemi diagnostici, inquadramento clinico e possibili soluzioni con il professor Antonio Gasbarrini, del Policlinico Gemelli di Roma, il professore Alessandro Gramenzi e il Dott. Francesco Simeoni della Facoltà di Medicina Veterinaria di Teramo.

 

Anders P. Jensen1 | Charlotte R. Bjørnvad2; Journal of Veterinary Internal Medicine
DOI: 10.1111/jvim.15554; June 2019 

 

Il lavoro che vi presentiamo si pone come obiettivo la valutazione degli effetti clinici dei probiotici quando utilizzati nella prevenzione o nel trattamento delle malattie gastrointestinali nei cani, rispetto a nessun trattamento, solo trattamento sintomatico, o trattamento convenzionale.
Oltre ai risultati molto interessanti, emerge un altro dato curioso e semplice allo stesso tempo: di tutte le variabili cliniche e diagnostiche prese in esame, quella più frequentemente considerata e valutata è stata la più immediata: la consistenza delle feci.

Dai dati emersi si evince che l’uso di probiotici ha un effetto molto limitato e possibilmente clinicamente non importante per la prevenzione o il trattamento della malattia gastrointestinale acuta. Per le malattie gastrointestinali croniche, l’intervento dietetico rimane la chiave di trattamento principale, mentre un mangime complementare con probiotici sembra non apportare miglioramenti significativi. L’articolo analizza la fisiopatologia della diarrea per spiegare il motivo della scarsa efficacia. È interessante quindi analizzare e capire il processo di scelta dei prodotti per combattere le malattie gastrointestinali in base alle sfaccettature con cui si presentano.
Tuttavia, va rilevato , che gli studi sono stati effettuati con un numero limitato di soggetti, pertanto, si manifesta la necessità di altri, preferibilmente multicentrici, e con un numero adeguato di soggetti.