Verena Habermaass, Daniela Olivero, Eleonora Gori, Chiara Mariti, Erika Longhi and Veronica Marchetti – Animals 2023, 13, 3174
L’asse intestino-fegato rappresenta un argomento attuale nella medicina umana. Una ricerca approfondita indaga le modifiche del microbioma intestinale (GM) in relazione a vari tipi di malattie epatobiliari croniche (CHD), con molti meccanismi e implicazioni terapeutiche riconosciute. Tali aspetti in medicina veterinaria sono ancora piuttosto inesplorati. L’obiettivo del presente studio era valutare il GM nei cani con diagnosi di CD. Il confronto tra cani con CHD è stato effettuato considerando alcune variabili cliniche e biochimiche (attività di lipemia e alanina-aminotransferasi), presenza di colestasi o disturbi endocrini, dieta). Sono stati arruolati in modo prospettico sessantacinque cani con valutazione clinica ed ematobiochimica e sequenziamento del GM dell’RNA 16S valutato. Sono stati esclusi i cani che hanno ricevuto antibiotici e/o somministrazione pre/pro/simbiotica.
È stata osservata un’alterazione più profonda del GM tra cani con o senza CHD colestatica ecografica e biochimica. La colestasi è stata associata a una diminuzione di diversi taxa batterici, tra cui Clostridium hiranonis, Fusobacterium, Megamonas, Ruminococcus faecis, Turicibacter e livelli più elevati di Escherichia/Shigella e Serratia. Pertanto, l’alterazione del flusso e della composizione della bile, tipica della colestasi, può influenzare direttamente l’ambiente microbico intestinale locale. Per la gestione dei cani con CHD e in particolare con CHD colestatica, i medici devono essere consapevoli che l’interazione intestino-fegato può portare a disbiosi.
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