Agatha Miranda-Cortés, Daniel Mota-Rojas, Nadia Crosignani-Outeda , Alejandro Casas-Alvarado, Julio Martínez-Burnes, Adriana Olmos-Hernández, Patricia Mora-Medina, Antonio Verduzco-Mendoza and Ismael Hernández-Ávalos

L’uso dei cannabinoidi sia nella medicina veterinaria che in quella umana è controverso per ragioni legali ed etiche. Tuttavia, la disponibilità e l’uso terapeutico di fitocannabinoidi presenti in natura o sintetici, come l’α9-tetraidrocannabidiolo e il cannabidiolo, sono stati al centro dell’attenzione negli studi riguardanti i loro usi medici. Questa recensione si propone di esaminare il ruolo dei cannabinoidi nella modulazione del dolore analizzando le scoperte scientifiche riguardanti le vie di segnalazione del sistema endocannabinoide e discutendo gli effetti analgesici dei cannabinoidi sintetici rispetto agli estratti di cannabinoidi e l’estensione e il coinvolgimento dei loro recettori.

Negli animali, gli studi hanno dimostrato le proprietà analgesiche di queste sostanze e il ruolo dei recettori di legame dei cannabinoidi-1 (CB1) e dei recettori dei cannabinoidi-2 (CB2) nel sistema endocannabinoide per modulare il dolore acuto, cronico e neuropatico. Questo sistema è costituito da tre componenti principali: ligandi endogeni (anandamide e 2-arachidonoilglicerolo), recettori accoppiati a proteine G ed enzimi che degradano e riciclano i ligandi. Le prove suggeriscono che la loro interazione con i recettori CB1 inibisce la segnalazione nelle vie del dolore e provoca effetti psicoattivi. D’altra parte, i recettori CB2 sono associati a reazioni ed effetti antinfiammatori e analgesici sul sistema immunitario. Gli estratti di cannabis e i loro derivati sintetici sono uno strumento terapeutico efficace che contribuisce alla cura compassionevole del dolore e partecipa alla sua gestione multimodale. Tuttavia, il sistema endocannabinoide interagisce con diversi ligandi e neurotrasmettitori endogeni, offrendo così altre possibilità terapeutiche in cani e gatti, come nel caso di quei pazienti che soffrono di convulsioni o epilessia, dermatite da contatto e atopica, mielopatie degenerative, asma, diabete e glaucoma, tra le altre malattie infiammatorie. Inoltre, questi composti hanno dimostrato di possedere proprietà antineoplastiche, stimolanti l’appetito e antiemetiche.

In definitiva, lo studio del sistema endocannabinoide, dei suoi ligandi, recettori, meccanismo d’azione e segnalazione, ha contribuito allo sviluppo di ricerche che dimostrano che i derivati della canapa e i suoi derivati sintetici sono un’efficace alternativa terapeutica nella gestione multimodale del dolore in cani e gatti grazie alla loro capacità di prevenire la sensibilizzazione periferica e centrale.

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