Abbiamo deciso di proporvi questo nuovissimo e complesso studio non tanto per l’immediatezza di applicazione nella pratica clinica quotidiana, nelle strutture veterinarie, quanto per evidenziare come lo studio del microbiota intestinale stia aprendo in questi anni un mare di “opportunità scientifiche”.

Infatti, grazie allo studio del microbiota intestinale, al sequenziamento del suo genoma al fine di individuare le specie di microrganismi presenti in esso, la scienza sta riuscendo addirittura a metterlo in relazione a patologie metaboliche, non solo e non strettamente correlate all’apparato gastroenterico. E questo, finalmente, sta avvenendo anche in Medicina Veterinaria.

Si tratta di un approccio nuovo alla salute dei nostri pazienti, sicuramente interessante per chi si volesse approcciare in maniera alternativa e moderna ad un concetto di salute a 360 gradi.

In poche righe, è emerso che le alterazioni nella composizione del microbiota intestinale sono state collegate allo sviluppo di malattie metaboliche umane, inclusi sia diabete mellito di tipo 1 (T1DM) che il diabete mellito di tipo 2 (T2DM). L’interazione fisiologica tra il microbiota intestinale e il metabolismo degli acidi biliari indica che la disbiosi può essere accompagnata da un’omeostasi alterata degli acidi biliari, contribuendo così alla disregolazione metabolica osservata nel diabete mellito. I cani sviluppano diabete mellito insulino-dipendente naturale che può anche essere associato a disbiosi e metabolismo degli acidi biliari alterato, suggerendo inoltre che possono servire come modello clinicamente rilevante per lo studio della malattia umana.

Vi proponiamo di seguito l’articolo completo, insieme all’abstract di un’ulteriore articolo, italiano,  dove viene messa in evidenza l’efficacia di Lactobacillus reuteri tindalizzato, olio di semi di ribes nero, ossido di zinco e nucleotidi sulla pelle e sul microbiota intestinale dei cani atopici.

 Il nostro intento è proprio quello di mostrarvi la vastità dei potenziali impieghi e benefici dei microrganismi, sia per comuni problematiche gastroenteriche della pratica ambulatoriale quotidiana, sia nell’approfondimento e comprensione di complesse malattie metaboliche.

Buona lettura