Wallace, J.E., Kogan, L.R., Carr, E.C.J. et al. Publisher Correction to: Motivations and expectations for using cannabis products to treat pain in humans and dogs: a mixed methods study. J Cannabis Res2, 40 (2020)

Sembra sia in netta crescita il numero di persone che ricorrono ad approcci alternativi contro il dolore cronico.

Tra le opzioni non convenzionali, un ruolo di primissimo piano spetta sicuramente alla cannabis, favorita anche da legislazioni che consentono l’impiego, dei derivati cannabinoidi a scopo terapeutico.

La principale indicazione della marijuana per uso medico è rappresentata proprio dal sollievo dal dolore cronico, seguita, nell’ordine, dall’artrosi e dalle cefalee. Allo stesso tempo, crescono anche i proprietari che scelgono di utilizzare i derivati della cannabis come trattamento antalgico del proprio animale da compagnia, soprattutto nel cane affetto da dolore cronico.

I pet, infatti, vengono visti sempre di più come membri effettivi della famiglia ma, dato che si tratta di un ambito di recente sviluppo, su questo aspetto la ricerca è ancora in ritardo e i veterinari sono ancora riluttanti a proporre la cannabis terapeutica.

Merita quindi attenzione uno studio condotto alla facoltà di sociologia dell’Università di Calgary in Canada, che ha indagato le motivazioni alla base del ricorso ai derivati della cannabis come trattamento antalgico nell’uomo e nel cane, analizzando se i risultati soddisfano le attese.

Pubblicato sul Journal of Cannabis Research, lo studio canadese ha raccolto le percezioni individuali sul tema tramite un doppio questionario anonimo online riguardante le motivazioni e le aspettative sull’uso dei derivati della cannabis contro il dolore cronico.

L’analisi ha coinvolto 313 adulti statunitensi che hanno dichiarato di ricorrere alla cannabis per trattare il proprio dolore cronico e 204 proprietari che utilizzano questi prodotti nel loro cane. I dati sono stati poi messi a confronto.

In buona sostanza è risultato che le motivazioni dei pazienti e dei proprietari di cani sono molto simili e che le ragioni più frequenti per ricorrere ai cannabinoidi sono che i derivati della cannabis sono considerati prodotti naturali, sono preferibili ai farmaci tradizionali e rappresentano un’opzione efficace – se non la migliore – contro il dolore, soprattutto quando i trattamenti tradizionali si rivelano inefficaci.

É risultata simile anche la proporzione dei pazienti e dei proprietari di cani che dichiarano soddisfatte le proprie aspettative (86 e 82% rispettivamente). In termini qualitativi, le attese vengono soddisfatte in particolare per aspetti come la riduzione del dolore, l’aumento del rilassamento, il miglioramento del sonno, delle capacità di adattamento, della funzionalità e del benessere generale.

I dati qualitativi suggeriscono inoltre che i derivati della cannabis contribuiscono al ritorno alla normalità e a un recuperato senso di sè, sia nell’uomo sia nel cane.

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